Porzioni
1Tempo totale:
30 MinutiDa qualche tempo avevo in testa di farmi della pasta fresca ripiena; piatto che latitava da parecchio a casa. Probabilmente perché ho una cucina temporanea ed un po’ incasinata ed il non vedere la macchina per la pasta in bella evidenza fa dimenticare l’importanza del raviolo…
Preparare i Ravioli di Magro
Mischiate le due farine ed iniziate ad aggiungere lentamente dell’acqua, contemporaneamente mischiando con una forchetta – l’impasto dovrà essere abbastanza asciutto e compatto, quindi attenzione ad essere troppo generosi di gomito nel versare l’acqua!
Lavorare brevemente l’impasto con le mani su apposita spianatoia quindi lasciate riposare il tempo di dedicarvi alla bieta – non capisco perché il computer continui a darmi “bieta” come errore… – ad ogni modo, prendete qualche foglia di bieta e lavatela – in realtà non ne serve una quantità esagerata, perché di fatto il ripieno del raviolo è poca cosa in termini di quantità.
Lavate bene e scottatela in padella con poca acqua ed il dado vegetale, con coperchio. Aggiungete del tofu al naturale spezzettato grossolanamente. Tofu e bieta in pari quantità all’incirca. Quando la bieta inizierà ad essere cotta, spegnete il fuoco, e salate.
Passate bieta e tofu al mixer brevemente, non ad eccessiva velocità, in modo che ne risulti un composto omogeneo ma che i due elementi siano ancora visibili.
Iniziate a stendere la pasta con apposita macchina manuale – se siete in grado di tirarla al matterello, tanto di cappello. Ma se siete in grado di tirarla al matterello dubito che stiate qui a leggere queste righe – io non sono andato oltre lo spessore 3 della macchina, perché poi inizio ad avere problemi con gli spessori minimi.
Sappiate comunque che ogni libro di cucina recita che minore è lo spessore della pasta, migliore sarà il risultato del raviolo.
Formate quindi le lasagne con olio di gomito e manovella; ho quindi posizionato un cucchiaio di impasto ogni 4 cm circa; quindi piegato in due su stessa la sfoglia, eliminato – o cercato di eliminare – l’aria tra pasta e ripieno e chiuso tutto con apposita rotella dentata.
Ogni passaggio della pasta – impasto, sfoglia, raviolo – bisognerebbe fermarsi e lasciar riposare il tutto un po’, cospargendo di farina di grano duro e coprendo con canovacci, al fin di far seccare la pasta ed eliminare l’umidità in eccesso; magari pensando nel frattempo al senso della vita… Ma nella mia economia istantanea, il senso della mia vita risiede nell’ingozzarsi di ravioli quanto prima, e quindi questi passaggi sono stati ridotti all’osso…
I ravioli sono stati bolliti per 6-7 minuti – consiglio l’assaggio una tantum, perché per la pasta fatta in casa non c’è alcuna busta che suggerisca i tempi di cottura; a cottura ultimata, i ravioli sono stati spadellati in una salsa di pomodoro fresco, pepe e timo altrettanto fresco.
Immagino che di per sè la ricetta non apporti granché alle vostre tecniche di cucina, però sottolineerei che se già i ravioli vegan pronti presenti nei negozi che piacciono a me, hanno un prezzo più prossimo al Don Perignon del 1932 che ad un insieme di farina, erbette e poco altro, questi autoprodotti sono di gran lunga meglio e se siete vagamente dotati di manualità non necessitano di chissà quanto tempo di preparazione, anzi. Poi fate voi…
Ingredienti
- 120 gr di farina di grano duro
- 30 gr di farina 00
- Bieta
- Tofu al naturale
- 1 dado vegetale
- Pepe
- Timo
- Passata di pomodoro
- Olio di oliva
- Sale marino